Un ricordo di Andrea Maggi
È venuto a mancare Lorenzo Viani. Da qualche giorno circolava la voce che non stesse bene, ma la notizia della sua scomparsa lascia comunque un grande vuoto. Se ne va il ristoratore per eccellenza, il più grande di tutti. Un esempio per i colleghi, un punto di riferimento in Versilia, un motivo in più per venire a visitare questa terra.
Con la mia famiglia, ho iniziato a frequentare Lorenzo fin da bambino. Ci andavamo a cena, ma anche per festeggiare i momenti importanti della nostra vita: battesimi, comunioni, cresime. Ricordo benissimo il Sole Verde, e poi la nuova apertura al Forte. Dopo un’esperienza a Vienna, arrivò una telefonata inaspettata: era Lui. Perché da Lorenzo non ci si proponeva… era lui a cercarti.
Era il 2004, l’anno della grande ristrutturazione del locale. Non ci rimasi a lungo, purtroppo. Venivo da un’impostazione molto diversa, e inserirsi in un gruppo dove il membro più “giovane” lavorava lì da quindici anni non fu semplice. Per questo non riesco a vantarmi troppo di quell’esperienza, anche se per me resta la più bella in assoluto. Un sogno realizzato. Lasciare fu doloroso, e più volte me ne sono pentito: Lorenzo mi ha sempre trattato con rispetto, attenzione, generosità. È sempre stato un punto di arrivo, per me.
Di quei mesi conservo molti ricordi:
Mi affascinava osservarlo al lavoro, per me era come un libro aperto, da leggere ogni giorno. Spesso si avvicinava per darmi un consiglio, mi spronava a costruire un rapporto diretto con i clienti. Mi faceva scambiare il numero di telefono con ospiti importanti e abituali del locale – numeri che, ovviamente, ho cancellato il mio ultimo giorno di lavoro. Un’altro aneddoto che voglio raccontare, quando mi occupavo dei conti del ristorante, e Lorenzo li controllava sempre prima che fossero consegnati al cliente, un giorno portai il conto di un tavolo da due ragazzi – se ben ricordo era intorno ai 240 euro. Mi disse di modificarlo a 100 euro. Gli dissi che mi sembrava un taglio eccessivo, e lui mi rispose:
«Vedi, Andrea, questi due ragazzi hanno messo da parte quei soldi per due mesi, rinunciando ad andare a cena fuori, solo per poter venire qui. Se oggi gli facciamo questo regalo, domani potranno anche permettersi una pizza… e torneranno sicuramente ancor più presto.»
Il ricordo più divertente? Quella volta che, al Forte, tirò il pesce in mezzo alla strada. Non era soddisfatto della consegna: secondo lui i calamaretti non erano freschi, e li lanciò dietro al furgone del fornitore.
Ci sarebbero tanti altri aneddoti da raccontare, e forse un giorno lo farò. Non mi metterò invece a narrare le sue gesta più note: quelle le conoscono tutti, e molti saprebbero raccontarle meglio di me.
Nei miei ricordi rimane il Lorenzo che ho conosciuto da piccolo. Quello che andava in bicicletta a Monteggiori a scegliere l’olio buono, o a cercare i fagioli migliori. Quello che, ogni giorno, era presente là dove si poteva trovare il pescato migliore, da offrire ai suoi clienti.
Lo ricordo quando ero cliente, quando fu il mio datore di lavoro, e poi ancora quando veniva a cena nel mio ristorante.
Lo ricorderò sempre come Lorenzo il Magnifico.